2011/09/14

Seduta su quello stesso muretto, oggi c'è lei.

Seduta su quello stesso muretto all'ingresso del parco, oggi c'è lei.
Lo stesso muretto su cui tante volte, alla sua età, abbiamo riso, sognato, scherzato, giocato, immaginato il futuro.
Il muretto dei nostri 13 anni, che di storie ne potrebbe raccontare tante, storie di adolescenti felici e spensierati, di amici che ci sono ancora e di amici che purtroppo non ci sono più.
Oggi come allora la scuola è appena iniziata, i compiti son pochi, le giornate ancora calde ti invitano a stare all'aperto.
Sono lì che attendo che il cancello elettrico si apra, penso a mille cose, guardo con allegria quei ragazzini che, come noi allora, giocano ridono fanno confusione!
E all'improvviso, tra loro, noto lei...magrolina, gli occhietti segnati, una bandana viola a nascondere i capelli chiari che non ci sono più.
Un viso dolce che, nell'allegria di un pomeriggio di fine estate, tradisce la sofferenza e la paura.
Una vocina che dice:"devo fare altre terapie, vado a Roma; ma, sai, mi sono abituata".
Una ragazzina che siede lì con le sue amiche, come noi quasi 20 anni fa.
Ma tra lei e noi non ci sono solo 20 anni...c'è un vuoto infinito e sordo che separa le nostre età, un vuoto segnato dalla malattia, dalla rinuncia forzata a quella spensieratezza di cui nessun ragazzino dovrebbe essere mai privato.
E allora ti chiedi perchè.
Perchè la vita è così ingiusta.
Perchè degli scriccioli come lei devono essere sottoposti a prove così dure.
Perchè, in un mondo pieno di persone meschine di cui faremmo volentieri a meno, sono i più deboli a dover sopportare le pene più grandi.
E ti chiedi perchè lei non ha diritto alla stessa gioia che abbiamo avuto noi alla sua età.
E allora speri, speri che almeno questo suo dolore non sia vano.
Speri che sia solo la dose di dolore che la vita riserva a tutti e che lei, domani, divenuta donna, possa guardare indietro, ricordando una ragazzina seduta su un muretto, d'estate, circondata di amici, che combatte la sua battaglia, vincendola.
Non ti arrendere scricciolo con la bandana viola, combatti e vinci.
Spero, domani, di poter rivedere il tuo viso, scoprendo una donna forte, sana e felice.





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