Il Garante ha dato l'ok allo schema di Programma statistico nazionale 2014-2016 predisposto dall'Istat, che prevede la possibilità di utilizzare i Big Data di telefonia mobile, al fine di stimare, a livello aggregato, i flussi di mobilità intercomunali delle persone.
A tal fine tratta i dati relativi al "call detail record" (cdr), ossia un numero progressivo assegnato dal gestore telefonico all'utente che effettua la chiamata, al quale vanno aggiunte le informazioni relative al Comune nel quale si trova la cella di effettuazione, la data e l'ora della chiamata.
Il Garante, tuttavia, ha richiesto precise garanzie a tutela degli interessati, dato il rischio di giungere ad una re-identificazione dell'interessato attraverso informazioni apparentemente anonime.
In particolare l'Istat dovrà fare in modo che sia esclusa qualsiasi possibilità di raccordo tra il cdr e gli identificativi originali. Inoltre, dovranno essere oscurate le frequenze di flusso inferiori a tre unità.
Il Garante si è infine riservato di svolgere controlli mirati anche sui trattamenti svolti dai gestori telefonici.
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